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Trapianti e denti, ci sono dei collegamenti?

Trapianti e denti, ci sono dei collegamenti?

Trapianti e denti, ci sono dei collegamenti?

Trapianti e denti, ci sono dei collegamenti?

È ormai noto che le infezioni localizzate a livello del cavo orale possano essere il punto di partenza di malattie che colpiscano anche a livello di organi lontani.

Riprendendo la pubblicazione del Prof.Roberto Di Lenarda, Direttore Unità Clinica Operativa Clinica di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia dell’università degli studi di Trieste vogliamo darvi tutte le istruzioni necessarie per affrontare al meglio questo intervento.

Il rischio principale nei pazienti trapiantati è che i focolai infettivi originati da microrganismi presenti nel cavo orale possano causare gravi conseguenze per l’organo trapiantato e complicanze a volte fatali.

Ecco perché ogni persona in attesa di un trapianto o che ha appena effettuato questo tipo di operazione deve avere molta cura della sua igiene orale.

Ma come deve comportarsi un paziente nella fase pre trapianto?

È di fondamentale importanza per i candidati al trapianto d’organo intraprendere la cura odontoiatrica quanto prima, in modo da poter individuare e guarire per tempo eventuali focolai infettivi dentali, per essere sicuri di avere il tempo sufficiente per la guarigione delle patologie, riducendo l’invasività delle procedure.

Prima di iniziare qualsiasi trattamento, sarà necessario fare un accurata anamnesi della salute generale del paziente ed un esame radiografico di tutta la bocca, questo aiuterà a rilevare ogni possibile patologia odontoiatrica.

La miglior soluzione possibile è quella di sanare e portare ad un livello di igiene orale ottimale il paziente ancora prima del trapianto, migliorando così la sua qualità di vita e permettendo al medico di monitorare a medio e lungo termine i risultati ottenuti.

Che vantaggio può portare tutto ciò?

Tutto questo è fondamentale per garantire la buona riuscita della futura operazione, infatti, come possiamo ben immaginare, la diminuzione della carica batterica nel corpo del paziente porta ad una riduzione del rischio di rigetto.

Una visita odontoiatrica e la conseguente risoluzione degli eventuali problemi riscontrati è in ogni caso una condizione indispensabile per poter essere inseriti nelle liste d’attesa per l’intervento di trapianto.

È comunque importante verificare se lo stato di salute generale del paziente permettano di affrontare le cure odontoiatriche consigliate, in caso contrario è possibile svolgere solo quelle strettamente necessarie, rimandando le altre alla fase post trapianto.

Per impostare un piano di trattamento più adeguato possibile alle esigenze del paziente, la raccolta dell’anamnesi dovrà mettere in risalto i seguenti punti:

  • necessità di profilassi antibiotica
  • presenza di infezioni in atto
  • precauzioni da adottare al fine di evitare un eccessivo sanguinamento
  • eventuali interazioni tra farmaci eventualmente necessari durante le sedute odontoiatriche e la terapia in atto.
Necessità di profilassi antibiotica

È il medico a dover valutare la necessità o meno della profilassi antibiotica durante le procedure dentali più invasive (quelle in cui il sanguinamento è maggiore) al fine di prevenire le conseguenze legate ad eventuali infezioni batteriche. (Ad esempio l’endocardite)

Presenza di infezioni in atto

Nel caso in cui il paziente si presenti alla nostra attenzione con un’infezione in corso, come ad esempio un ascesso o una tasca parodontale infetta, si dovrà procedere con terapia antibiotica sia prima che dopo il trattamento dentale al fine di prevenire una betteriemia sistemica. La scelta e il dosaggio dell’antibiotico andrà concordata con il medico coordinatore.

Precauzioni da adottare al fine di evitare un eccessivo sanguinamento

Diversi sono i fattori che possono causare sanguinamento nei pazienti che dovranno sottoporsi ad un trapianto, ad esempio ci possono essere disordini epatici con ridotta conta piastrinica.

Prima del trattamento è importante che il paziente riferisca i valori ematici richiesti, che in questi casi sono INR e/o conta piastrinica.

Il medico può prendere in considerazione, prima di eseguire interventi particolarmente invasivi, di ridurre temporaneamente la terapia anticoagulante orale o di sostituirla con farmaci di più facile gestione come ad esempio l’eparina.

E’ consigliabile ognuno di questi pazienti venga trattato in studi dentistici attrezzati per gestire situazioni di emergenza.

È molto importante anche utilizzare tecniche di aspirazione efficaci durante l’esecuzione di estrazioni o altre procedure che prevedano sanguinamento per evitarne l’ingestione, la gestione del sanguinamento prevede anche l’uso di sistemi ad azione emostatica locale (antifibrinolitici, colla di fibrina, spugne a base di gelatina), con impacchi e tecniche di sutura appropriate.

Eventuali interazioni tra farmaci eventualmente necessari durante le sedute odontoiatriche e la terapia in atto.

I pazienti in attesa di trapianto spesso assumono farmaci come anticoagulanti, beta bloccanti, calcio-antagonisti, diuretici ed è necessario quindi essere a conoscenza dei possibili effetti collaterali derivanti da questi e delle possibili interazioni con altri farmaci prescritti durante la terapia.

Allo stesso modo, bisogna prestare attenzione nel prescrivere farmaci a pazienti con malattie epatiche o renali in fase terminale.

Molti farmaci comunemente utilizzati nella pratica odontoiatrica, tra cui i FANS, e alcuni antimicrobici, sono metabolizzati da questi organi e quindi, in pazienti con funzionalità ridotte, rimangono in circolo più a lungo.

Prima del trattamento odontoiatrico, è bene consultare il medico coordinatore sulla selezione dei farmaci, il dosaggio, e gli intervalli di somministrazione.

Altri problemi medici

In pazienti con gravi insufficienze d’organo possono coesistere altre importanti patologie quali diabete, problemi respiratori o malattie cardiache

E’ indispensabile esaminare attentamente la storia clinica del paziente per impostare un piano di trattamento che sia personalizzato ed efficiente.

Quali cure odontoiatriche sono fondamentali nella fase pre trapianto?

Per quanto possibile, tutte le patologie dentali e parodontali dovrebbero essere curate tempestivamente prima del trapianto in quanto nell’immediato post-operatorio possono diminuire le capacità del paziente di rispondere alle infezioni sistemiche a causa della terapia immunosoppressiva che viene impostata.

A tal fine si provvederà ad eseguire:

IGIENE ORALE PROFESSIONALE

rimozione completa di placca batterica e tartaro sopra e sottogengivale, puntando soprattutto sull’istruzione personalizzata all’igiene orale e alle cure orali domiciliari, consigliando il paziente sulle opportune tecniche di spazzolamento e sui dispositivi più appropriati per mantenere denti e gengive in salute.

CURE PARODONTALI

quando necessario andrà eseguito un trattamento per eliminare o stabilizzare i siti di infezione gengivale in pazienti affetti da malattia parodontale con la finalità di riportare le gengive in buono stato di salute.

CURE CONSERVATIVE

nei pazienti che possano tollerare il trattamento (stato di salute generale) vanno risanati i denti che 10 presentino carie con le possibili cure odontoiatriche del caso (otturazioni, devitalizzazioni ecc.). E’ consigliato limitare alimenti potenzialmente dannosi, come zuccheri, specie se morbidi o appiccicosi, che aumentano il rischio di carie.

ESTRAZIONI DI DENTI INTRATTABILI

vanno estratti i denti a prognosi infausta, ossia con carie destruenti o con parodontite grave, poichè rappresentano dei focolai infettivi che devono essere eliminati quanto prima.

RIMOZIONE DI EVENTUALI BANDE ORTODONTICHE

che rendono più difficile l’esecuzione di una corretta igiene orale aggravata dalla possibile ipertrofia gengivale che si può manifestare in pazienti ai quali si prospetti un trattamento post trapianto con ciclosporina. In questo caso, il problema sarà minimizzato se il paziente riuscirà a mantenere un’ottima igiene e un buon controllo della placca.

TRATTAMENTO DI TERZI MOLARI NON COMPLETAMENTE EROTTI
VALUTAZIONE DI PROTESI FISSE O MOBILI O REGOLAZIONE DI PROTESI GIÀ PRESENTI.

Quali cure odontoiatriche sono fondamentali invece nella fase post trapianto?

Nel periodo immediatamente post trapianto il paziente può facilmente andare incontro a complicanze di natura immunologica (come ad esempio il rigetto, da trattare in tempi brevi con le adeguate cure) ed infettiva (la terapia immunosoppressiva infatti rende il paziente particolarmente esposto ad infezioni virali).

Fatta eccezione per le cure odontoiatriche di emergenza, i pazienti dovrebbero evitare di sottoporsi a qualsiasi trattamento dentale almeno per i primi tre mesi dopo il trapianto.

Il dosaggio del farmaco immunosoppressore difatti è più alto nel primo periodo posttrapianto, proprio perché questo è il momento in cui c’è il rischio maggiore di rigetto e di altre gravi complicanze.

Tra queste, le più comuni sono infezioni virali quali herpes simplex, citomegalovirus, lesioni afose e fungine come la candida, e la complicanza più eclatante che è l’ipertrofia gengivale cioè un visibile aumento del volume gengivale.

Inoltre, si può verificare una riacutizzazione della malattia parodontale e una ritardata guarigione delle ferite in caso il paziente venga sottoposto a qualche tipo di intervento chirurgico.

Una volta che l’organo trapiantato si è stabilizzato, di solito da tre a sei mesi dopo l’intervento chirurgico, i pazienti possono essere trattati, ma sempre adottando le dovute precauzioni.

Il medico coordinatore del trapianto dovrà infatti valutare di volta in volta gli effetti collaterali relativi al dosaggio dei farmaci in base al riscontro di segni clinici di marcata immunosoppressione.

Profilassi Antibiotica

La profilassi antibiotica è ritenuta indispensabile nei pazienti giudicati a rischio nel caso di qualsiasi trattamento dentario che può causare batteriemie, allo scopo di evitare complicanze infettive per l’entrata in circolo di batteri. Infatti, i batteri normalmente presenti a livello di cavo orale possono essere fonte di infezione locale o sistemica nei pazienti con ridotta risposta immunologica

Trapianti e denti, ci sono dei collegamenti?

Redatto, dall’ Ufficio Comunicazione su testi forniti dalla Dott. Gaetano Castronovo della Clinica di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia

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